- Consiglio Pastorale Parrocchiale
- Consiglio parrocchiale per gli affari economici
- Fraternità Ordine francescano secolare
- Fraternità Gioventù francescana
- Fraternità delle sorelle di Santa Elisabetta
- Azione Cattolica
- Confraternita del Santissimo Crocifisso
- Gruppo di preghiera Figli di Maria
- Gruppo di preghiera Padre Pio
- Rinnovamento nello Spirito Santo (Gruppo Madre di Dio)
- Cursillos di Cristianità (Ultreya “San Corrado”)
Le realtà ecclesiali di servizio pastorale
- Catechisti
- Caritas parrocchiale
- Ministri straordinari della comunione eucaristica
- Ministranti
- Evangelizzazione
- Gruppo per lo sviluppo del quartiere
- Gruppo Santa Marta
Ama la tua Parrocchia
Collabora, prega e soffri per la tua parrocchia, perché devi considerarla come una madre a cui la Provvidenza ti ha affidato : chiedi a Dio che sia casa di famiglia, fraterna ed accogliente, casa aperta a tutti e al servizio di tutti. Dà il tuo contributo di azione perché questo si realizzi in pienezza. Collabora, prega e soffri perché la tua parrocchia sia una vera comunità di fede: rispetta il parroco, anche se avesse mille difetti, è il delegato di Cristo per te. Guardalo con l’occhio della fede, non accentuare i suoi difetti, non giudicare con troppa facilità le sue miserie, perché Dio perdoni a te le tue miserie. Prenditi carico dei suoi bisogni, prega ogni giorno per lui. Collabora, prega e soffri perché la tua parrocchia sia una vera comunità eucaristica, che l’Eucarestia sia “ radice viva del suo edificarsi ”, non una radice secca, senza vita. Offriti per animare l’ Eucarestia se ne hai le doti. Partecipa all’Eucarestie con tutte le forze. Godi e sottolinea con tutti le cose belle della tua parrocchia. Non macchiarti mai la lingua accanendoti contro l’inerzia della tua parrocchia; invece rimboccati le maniche a fare tutto quello che ti viene richiesto. Ricordati che i pettegolezzi, le ambizioni, la voglia di primeggiare, le rivalità, sono i parassiti della vita parrocchiale : detestali, combattili, non tollerarli mai! La legge fondamentale del servizio è l’umiltà : non imporre le tue idee, non avere ambizioni, servi nell’umiltà. Accetta anche di essere messo da parte se il bene di tutti ad un certo momento lo richiede. Solo, non incrociare le braccia, buttati invece nel lavoro più antipatico e più schivato da tutti, e non ti salti in mente di fondare un partito di opposizione! Se il parroco è possessivo e non lascia fare, non farne un dramma: la parrocchia non va a fondo per questo. Ci sono sempre settori dove qualunque vecchio parroco ti lascia piena libertà di azione: la preghiera, i poveri, i malati, le persone sole ed emarginate. Basterebbero fossero vivi questi settori e la parrocchia diventerebbe viva. La preghiera poi nessuno te la condiziona e te la può togliere. Ricordati bene che con l’umiltà e la carità si può dire qualunque verità in parrocchia. Spesso è l’arroganza e la presunzione che ferma ogni passo ed alza i muri. La mancanza di pazienza, qualche volta crea il rigetto delle migliori iniziative. Quando le cose non vanno, prova a puntare il dito contro te stesso, invece di puntarlo contro il parroco e contro le situazioni. Hai le tue responsabilità, hai i tuoi precisi doveri: se hai il coraggio di un’autocritica severa e schietta, forse avrai una luce maggiore sui limiti degli altri. Se la tua parrocchia fa pietà, la colpa è anche tua: basta un pugno di gente volenterosa a fare una rivoluzione, basta un gruppo di gente decisa a tutto a dare un volto nuovo ad una parrocchia. E prega incessantemente per la santità dei tuoi sacerdoti: sono i sacerdoti santi la ricchezza più straordinaria delle nostre parrocchie, sono i sacerdoti santi la salvezza dei nostri giovani.