Il Terzo Ordine Regolare di San Francesco

tor(Sintesi da una lettera di Lino Temperini)

Chi sente parlare dei “Francescani” pensa di poterli identificare con quel tipo di frati, con un certo abito religioso, magari con la barba o scalzi, austeri e meditabondi. Invece, il mondo dei francescani è complesso e articolato. Ordini e famiglie dello stesso ordine, congregazioni maschili e femminili, monasteri di clausura, istituti laicali, terziari secolari e gioventù francescana. L’autore dei Fioretti, ispirandosi alle visioni di San Francesco, paragona il movimento francescano a un albero grande e bello, la cui radice era d’oro (Cristo), i cui frutti erano uomini e donne; i rami erano province e istituti, con tanti fiori e frutti. Fra tanti floridi rami dell’ albero francescano, uno è  particolarmente ramificato e carico di frutti: il Terzo Ordine Regolare, una grande famiglia, nata dietro i passi di San Francesco e arricchitasi di sempre nuovi germogli lungo i secoli. Oggi “i fratelli e le sorelle della penitenza”, o Terzo Ordine Regolare, sono presenti e operanti quasi in ogni parte del mondo. Non tutti però si accorgono di questa presenza, forse perché non esiste un unico abito distintivo. Ma, per fortuna, non sta qui la sostanza! Francesco d’Assisi, animato da zelo missionario, percorre le vie d’Italia per annunciare il vangelo e richiamare gli uomini fratelli sulla strada della salvezza. La predicazione di Francesco e la sua forte testimonianza evangelica ridesta il laicato cristiano. Dietro i passi di Francesco si anima un movimento spontaneo e laicale. Uomini e donne, giovani e adulti, coniugati e non, dotti e incolti, di varia estrazione sociale, vogliono vivere intensamente, come Francesco, il Santo Vangelo, pur rimanendo nelle loro case e attendendo al proprio lavoro.
Siamo nell’autunno 1211 e nella primavera del 1212. In questi mesi prende vita l’ordine francescano della penitenza, che più tardi sarà chiamato anche “terzo ordine di San Francesco”. Molti terziari, desiderosi di maggiore impegno evangelico, lasciano la casa e la famiglia, rinunziano ai loro beni, spesso fanno voto di castità, dedicano tanto tempo alla preghiera e alla contemplazione, attendono alle opere di misericordia. Più tardi, ripieni dello spirito del Signore, si daranno all’apostolato per la salvezza dei fratelli. Vivono in solitudine negli eremitaggi e più spesso in fraternità.. Da Francesco d’Assisi, fondatore e padre del Terzo Ordine Francescano, dalle correnti penitenziali dell’epoca e dall’esperienza evangelica dei primi terziari ha preso volto una tradizione spirituale caratteristica, incentrata sulla penitenza-conversione metànoia e sulle opere di misericordia. La penitenza non si riferisce a forme esterne di comportamento o opere di privazione psico-corporale. Queste realtà sono la conseguenza e l’espressione di un atteggiamento interiore, che implica la scelta radicale di Dio, la costante opzione preferenziale per tutto ciò che viene da Dio, il bisogno profondo di una intima comunione con Dio=Amore.
Un cuore pieno di Dio trabocca verso il prossimo! La conversione interiore sarebbe illusoria se non si incarnasse in opere; le manifestazioni esterne, senza il cambiamento della mente e del cuore, sarebbero come un corpo privo di anima. Frutto particolare di vera conversione sono le opere di misericordia concernenti i bisogni materiali e spirituali della società. I poveri, i malati, gli anziani, gli orfani, gli emarginati, gli analfabeti, i pellegrini, gli ambienti missionari, gli afflitti o comunque sofferenti sono stati sempre i prediletti dei Terziari Regolari. È questo ancora oggi il campo privilegiato della loro operosità apostolica. Come Francesco, i Terziari Regolari animano missioni itineranti: percorrono le città e i villaggi annunziando il regno dei cieli e richiamando gli uomini fratelli sulle vie della salvezza, anche mediante l’apostolato parrocchiale, l’apostolato dell’insegnamento, l’animazione dei gruppi di preghiera e la pastorale nei territori missionari.
I vari istituti del movimento T.O.R. sono presenti quasi in ogni angolo del mondo, dove portano la parola di vita e il messaggio di San Francesco.